A.N.P.I.
A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I D ’ I T A L I A
COMITATO NAZIONALE
Prot. n. 70
Il Comitato Nazionale dell’ANPI
In relazione ai diversi progetti che si vanno formulando, anche in sede
governativa, a riguardo di un sistema di riforme costituzionali,
ribadisce la più ferma contrarietà ad ogni modifica, legislativa o di fatto, dell’art.
138 della Costituzione, che – semmai – dovrebbe essere rafforzato e del quale
in ogni caso, si impone la più rigorosa applicazione;
conferma il netto convincimento che il procedimento da seguire non può che
essere quello parlamentare, attraverso gli strumenti e le commissioni ordinarie,
non essendovi ragione alcuna per eventuali nuove formule e strutture, essendo
più che sufficiente quanto già previsto dai regolamenti parlamentari;
riafferma l’inopportunità del ricorso ad apporti esterni che in qualche modo
incidano sul lavoro parlamentare e che non siano quelli già previsti, attraverso i
quali si possono acquisire opinioni e contributi di esperti, mediante pareri,
consultazioni, audizioni e quant’altro;
conferma la convinzione, più volte espressa, che le riforme possibili ed
auspicabili sono solo quelle che risultano in piena coerenza con i princìpi della
prima parte della Costituzione e con la stessa concezione che è alla base della
struttura fondamentale della seconda, indicando fra le riforme possibili, la
diminuzione del numero dei parlamentari, la differenziazione del lavoro delle
due Camere, l’abolizione delle province; tutte materie sulle quali esiste già una
notevole convergenza e che non pongono problemi di coerenza complessiva;
ribadisce quanto già espresso in varie occasioni, vale a dire la netta
opposizione dell’ANPI ad ogni riforma che introduca il presidenzialismo o il
semipresidenzialismo, non risultano ragioni evidenti per stravolgere il delicato e
complesso sistema delineato dal legislatore costituente;
conferma ancora una volta, l’assoluta e prioritaria necessità di procedere alla
modifica della legge elettorale vigente, da tutti ritenuta inadeguata e dannosa;
invita tutti gli organismi dell’ANPI ad impegnarsi a fondo su questi temi,
promuovendo dibattiti e confronti, irrobustendo l’informazione ai cittadini,
assumendo tutte le iniziative (a partire da quelle per il 2 giugno e in particolare
da quella di Milano), idonee ad ampliare il consenso attorno a queste posizioni,
d’intesa con altre associazioni democratiche e con tutte le forme di
aggregazione di cittadini interessati a problemi di ordine costituzionale,
chiarendo soprattutto che non si tratta di restare ancorati a tutti i costi ad un
sistema immodificabile, ma di impedire ingiustificate alterazioni di esso e
assicurare che non vengano poste in atto misure pericolose, suscettibili di
scardinare la profonda ed intima coerenza del sistema costituzionale, senza
alcun vantaggio per la democrazia.
Roma, 16 maggio 2013